sabato 20 giugno 2015

Gargnano


Sono riva dove lambisce l’onda
in docili carezze di lago,
sono perpetuo respiro
congiunzione di due linee di terra.

Un bianco triangolo riempie l’orizzonte
alla ricerca di un libero movimento.
Passeri accoglienti danzano a richiedere briciole
cinguettano con abitudine domestica
ti guardano gli occhi e poi le mani.

L’avviso ai naviganti è una scia
di schiuma che invia lo stesso messaggio
ad entrambe le rive.
Non mancano i gabbiani
a solcare i cieli e illudere verso il mare.

Gargnano mi appare così,
un incontro solitario,
un viaggio dentro il proprio tempo.
Un solletico per cronos,
una campana per risvegliare lo spirito.

Gli ingredienti d’un sereno momento
sono tutti qui, sebbene le tue mani
e i tuoi occhi siano lontani,
l’ariella serale mi conduce alle tue carezze

2 commenti:

  1. Ho sempre ripetuto di avere il mare dentro. Eppure quella stessa sensazione trovo talora nei grandi laghi - il Garda più che il Lario. Un'illusione di mare, come sottolinei, un'ansia di libertà, un riflessivo guardarsi dentro.

    Ammirato...

    Daniele

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    Risposte
    1. sensanzioni di essere diversamente mare, di sentire dentro quello che hai fuori, di raccogliere e condividere con semplicità. Il lago esercita un fascino speciale, anche del Lario ho piacevoli ricordi, pero' sento che hanno bisogno di essere rinnovati.
      Grazie, l'ammirazione è ricambiata.
      Un caro saluto
      Francesco

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