martedì 27 gennaio 2015

Un filo spinato


Era un treno come tanti altri,
era un binario come tanti altri,
erano uomini, donne e bambini come tanti altri,
Un viaggio senza biglietto, senza destinazione,
verso l’anticamera infernale dell’eternità,
verso  luoghi dove l’umanità s’era dissolta nella nebbia.
Il freddo gelava gli ultimi sospiri, 
la rassegnazione ingoiava il silenzio
e i volti scavati  aspettavano il turno.
I nostri fratelli salivano al cielo con la fuliggine
polvere che ritornava nei campi con la pioggia,
e l’erba cresceva più verde ,
laddove nel campo c’era una scarpetta  caduta dal carro
accanto  il grano ritornerà a crescere e  maturerà le sue messi dorate.
Perché chi ha visto ha raccontato,
e chi è sfuggito continua a testimoniare,
con parole che volano nei ricordi come veli che s'impigliano
e si strappano su quel filo spinato,
e la memoria sarà monito per i popoli.

8 commenti:

  1. Complimenti... Tocca il cuore di chi ancora oggi non dimentica... Di chi ancora può raccontarlo e di chi sa aprire il proprio cuore all'ascolto. Monito per le generazioni a venire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Mimmo, ti ringrazio per il commento, noi sappiamo perchè quelli che si sono salvati hanno trovato il coraggio di raccontare, e chissà quante altre storie non sono state raccontate e non le conosceremo. Ma quello che sappiamo è abbastanza come monito per il futuro.
      Ciao
      Francesco

      Elimina
  2. Caro Francesco, passo in ritardo, come sempre, dal tuo blog.
    Mi dispiace, sono molto svagato, ma non lo faccio per cattiveria.
    Cerco di rimediare, quando posso.

    La giornata della memoria ha fatto venir fuori la nostra coscienza, i nostri valori, che restano alti, ancora oggi, nonostante la realtà che ci circonda sembra invitarci ad ammainare le nostre bandiere.
    Ma invece noi resistiamo.
    E poichè non siamo soli, allora, formiamo una falange, irriducibile.
    E' questa la nostra forza.
    Piero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Piero, la tua visita è sempre molto gradita e mai in ritardo, non c'è un tempo specialmente per la commemorazione del giorno della memoria. Infatti, non è solo il 27 gennaio ma sono tutti i giorni dell'anno quelli in cui bisogna ricordare la Shoah. Scrivere, raccontare, leggere, interpretare aiuta a tenere viva la memoria soprattutto per quelle persone che pensano ancora che esistano esseri umani diversi, di serie A e di serie B.
      Ricordare e raccontare "è questa la nostra forza".
      Grazie per il commento
      Un abbraccio
      Francesco

      Elimina
  3. con quali parole è possibile commentare ? Davvero faccio fatica a credere che uomini in apparenza come noi abbiano potuto fare cose così orribbili. si cerca di ricordare di fare ammenda ma....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mia cara, è impossibile trovare le parole per spiegare, si possono riportare i fatti affinché siano ricordati, poi sappiamo che anche ricordare non è abbastanza visto che altri fatti di analoga gravità avvengono ancora.
      Ben arrivata, è un grande piacere ricevere commenti.
      Grazie
      UN gran saluto
      Francesco

      Elimina
  4. Un viaggio di non ritorno
    Speranze cancellate per sempre con la crudeltà di una razza senza Umanità
    Grazie, Francesco
    Bella nella sua amarezza
    Un abbraccio
    Mistral

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Noi possiamo attraverso le nostre parole, mantenere vivo il fuoco della memoria.
      Grazie amichevolmente
      Francesco

      Elimina