sabato 31 gennaio 2015

La nuova voce del vento


Poesia ispirata dalla musica 
e dedicata al Maestro Claudio Ferrarini

L’armonia musicale, scuote il sentimento
vibrante, silenzioso tra il battito e l’unisono

dispiega i veli dell’anima che danzano leggeri
su note libere e generose dal tuo appassionato soffio.

La musica fluisce dalla tua anima
onda continua offre una nuova voce al vento.

Tu moduli il metallo al tocco leggero agli ugelli le dita
non c’è spartito negli occhi ma è parte del cuore

dolcezza s’effonde tra le foglie ad un frullo d’ali
ti ascolto assorto nel crepuscolo che tinge di malva l’orizzonte

allontanando il più profondo silenzio
tu che anticipi l’usignolo della sera

Non trova tempo la malinconia nell’epilogo del giorno
e neanche la notte che la luna invita all’ascolto col sorriso

quieta, l’indulgente fauno, e la nuova voce del vento
s’inchina al fragoroso applauso

martedì 27 gennaio 2015

Un filo spinato


Era un treno come tanti altri,
era un binario come tanti altri,
erano uomini, donne e bambini come tanti altri,
Un viaggio senza biglietto, senza destinazione,
verso l’anticamera infernale dell’eternità,
verso  luoghi dove l’umanità s’era dissolta nella nebbia.
Il freddo gelava gli ultimi sospiri, 
la rassegnazione ingoiava il silenzio
e i volti scavati  aspettavano il turno.
I nostri fratelli salivano al cielo con la fuliggine
polvere che ritornava nei campi con la pioggia,
e l’erba cresceva più verde ,
laddove nel campo c’era una scarpetta  caduta dal carro
accanto  il grano ritornerà a crescere e  maturerà le sue messi dorate.
Perché chi ha visto ha raccontato,
e chi è sfuggito continua a testimoniare,
con parole che volano nei ricordi come veli che s'impigliano
e si strappano su quel filo spinato,
e la memoria sarà monito per i popoli.

domenica 25 gennaio 2015

Cosa ne posso fare


Ma io di tutta questa poesia cosa ne posso fare.
Non è concime per i fiori più belli
e neanche miele per deliziare la mia amata
forse è il preludio alla mia dissolvenza tra le nubi,
o forse è la nebbia che invade le strade e confonde.
No, non è tutto quello che si può pensare è dell’altro.
Quell’altrove che anch’io stento a riconoscere.
Sarà forse quell’intangibile senso di smarrimento che mi pervade,
quando cado sull’erba dimenticata e guardo passare le nuvole.

venerdì 23 gennaio 2015

Caro pettirosso


E’ bastato uno sguardo per ritrovarti
su quel ramo, pronto a volare via.
Il mio fugace passaggio caro pettirosso,
venne rapito dal tuo bel vestito
ma tu che sei libero perché ritorni lì
nei giardini chiusi dal cemento?
Per quel che è stato del nostro incontro
sono certo che vale più per me,
tu potresti non aver notato o sentito
il mio gaudio nel rivederti.
Nemmeno la certezza che fossi  lo stesso
può cambiare la sorpresa.
Quello sarà il tuo ramo, il tuo ulivo
nell’angolo che ci appartiene
che ruberà il mio sguardo ogni mattina.
Domani ritornerò per ascoltare le tue storie
dal tuo canto che nutre la sete della mia anima.

domenica 11 gennaio 2015

L’eco della piazza

Un ricciolo di vento innalza le foglie al cielo
altre ormai accartocciate cantano rotolando
strisce di nuvole rivelano la direzione del vento;
come è tiepido questo sole nella primavera di gennaio.
Quanto mi è lontana l’eco della piazza,
quel grido di libertà invade ogni angolo remoto delle città.
Non sono degni quei miserabili capi di stato
avvolti nella loro superbia tra protettive scorte umane.
Lasciate che si esprima  forte l’opinione
lasciate che le parole brucino sulla pelle
lasciate che la satira possa colpire dove l’ipocrisia governa.
Il progresso non è profitto
la fratellanza non è esproprio e sfruttamento
l’accoglienza non è elemosina
l’emigrazione non è schiavitù
la libertà non è imporre l’io ma riconoscere il noi.
L’uguaglianza è diversità e la civiltà è ascolto
la democrazia è sorella di cittadinanza
non ci sono stranieri, non ci sono ospiti, 
non ci sono clandestini
siamo familiari ognuno del suo Dio
perché la religione non è violenza
sono gli uomini violenti o falsi profeti 
che si nascondono dentro le religioni.

La libertà è ascoltare la voce del vento
poiché sconosciuta è la sua origine e non conosce confini,
è osservare il cielo poiché ovunque tu sia
puoi vedere le stelle per sognare un futuro

venerdì 9 gennaio 2015

Nei sogni


Se potessi vivere nei sogni
m'attarderei su di una nuvola
a sorbire i colori dell'alba
essi  offrono riflessioni
e donano speranze,
mantenendo l’illusione

di poter vivere sognando

martedì 6 gennaio 2015

Tramonta la luna piena


La meraviglia di una semplice bellezza
mi appare all’alba dell’Epifania
mentre il caffè borbotta sul fuoco
all’orizzonte la  luna tramonta dietro il Monte Rosa.
Quando è così piena e luminosa
non c'è niente da capire
ma soltanto tutto d'amare
ed è a lei che regalerò i miei sogni,
alla sua rotonda bellezza canterò i de-sideri,
al suo argenteo lucore offrirò il mio cuore
e nel ricordo del suo fulgore
guarderò la stella che brilla nei tuoi occhi
quando distesa assapori il profumato caffè.

venerdì 2 gennaio 2015

Il nuovo anno

In quella ruggine che sfuma
supplica la sera,
al sole di ritornar domani.
Le stelle pigre s'illuminano
e l'ombra dei solitari passi saluta.

Abbandonato sulla panchina parla alla luna
amatemi,  se avete un briciolo di cuore,
non vedete che ho poco tempo,
ho i secondi contati,
son finito,
son vecchio. 

Ed ecco nell’alba arriva il nuovo anno