venerdì 7 febbraio 2014

Nel paese dei murales

A volte,
mi piace
sbriciolare le parole
e lasciare che le vocali
con le consonanti danzino nel vento,
a formare nuove cantilene,
sospiri e sussurri.
Esse planano sulla strada
smorzati dalla pioggia come foglie bagnate,
sentimenti strappati, disordinati,
ammucchiate come parole spezzate.
Falsi specchi ricoprono la strada
il passo ci illude
di camminare sulle nuvole.
Non posso calpestare le stelle,
non oggi che il cielo si copre dal freddo con un manto bigio.
Il vento distende i fili dei sogni 
e la musica ingoia il silenzio.
Tutto concilia con un tempo,
atipico poco invernale,
in questo scorcio di terra,
avvolta dalla soffice nebbia.
Le lettere si ricompongono in tempo
per formar parole, discorsi diversi
e salutano piacevolmente il paese dei  murales.

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