lunedì 24 febbraio 2014

Autunno nel parco


Il fruscio dei passi in armonia
con il fremere delle ultime foglie
accompagniano i pensieri
lo sguardo verso l’alto e il cuore in viaggio

Rami canuti si flettono come mani che solleticano,
scavano tra le nuvole alla ricerca del sorriso,
lasciano le foglie nel volteggio verso il suolo
pennellate di sfumature uniche
incrociano i raggi e destano l’attenzione

I tronchi si susseguono
il manto verde ai loro piedi avanza e risale,
famiglie con cappelli di ogni misura
si affacciano nel fogliame inerme.

Orecchie deformi posticcie
nuove vite di tronchi trapassati
in ascolto dei rari cinguettii

L’odore del fermento si diffonde
caratterizza il luogo nella stagione
triste delle cadute, del trapasso, 
nel ritorno al ventre fertile.

Frammenti di cielo riflesso caduti per strada,
ciuffi verdi da cornice ne indicano il transito
a lato il nuovo già cresce in file
piccoli pennacchi verdi portano perle di cristallo 
scrigni di luce iridea

Il passo si affretta le ombre scendono veloci
fotogrammi sul finire del giorno
diffuse tonalità giallo- arancione
accompagnano il ritorno

2 commenti:

  1. Le stagioni sono madri e figlie,
    gli uomini immaturi come frutti invece
    foglie troppo fragili
    per non aver paura di cadere
    da incompiuti sempre.

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  2. un ciclo della vita vegetale,
    un rinascere continuo,
    da certezza al futuro

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